Laceno e borghi “Covid free”. Federalberghi lancia il marchio

di www.nuovairpinia.it

Intervista al rappresentante dell’Associazione in provincia di Avellino, Gerardo Stabile. “L’Irpinia è in grado di proporre alle famiglie una alternativa alle tradizionali mete estive garantendo sicurezza e distanziamento sociale, oltre al verde, cultura ed enogastronomia. Subito a lavoro per un turismo protetto dal coronavirus”

Federalberghi propone Altopiano del Laceno e borghi “Covid free” in Irpinia per la auspicabile ripresa turistica dei prossimi mesi. In attesa di puntuali definizioni sul protocollo di sicurezza da garantire nei luoghi pubblici e privati, Federalbeghi Avellino rappresentata da Gerardo Stabile propone la creazione di un marchio di sicurezza da spendere per la riapertura delle strutture alberghiere in vista della stagione estiva. “L’Irpinia se la gioca” esordisce il rappresentante dell’associazione, pronto a sottolineare la naturale capacità di attrarre turisti nei prossimi mesi degli alberghi diffusi- di Castelevetere sul Calore e Calabritto in provincia di Avellino- ma anche dei piccoli borghi e degli enormi spazi verdi che caratterizzano l’anello di 7 chilometri dell’altopiano Laceno. “Se vogliamo scommettere sulla salubrità ambientale e sulla capacità di garantire il distanziamento sociale, allora è il momento di iniziare a confrontarci con tutti gli addetti ai lavori che ruotano intorno al turismo, immaginando di rafforzare la collaborazione con il pubblico, che dovrà sostenere la nostra strategia di interventi” continua.

Alla luce delle indicazioni di Federalberghi nazionale che ha messo a punto un protocollo dettagliato da diffondere a tutti gli albergatori e titolari di strutture ricettive, l’associazione territoriale di Avellino conferma anche l’intesa con le istituzioni regionali che hanno già invitato le sedi locali a segnalare i bisogni del comparto. Durante l’emergenza sanitaria gli alberghi non hanno mai smesso di funzionare, nonostante abbiano rinunciato a bar e ristoranti, che nella maggior parte dei casi occupano spazi all’interno delle strutture stesse. “Se non si rimette la gente in circolazione non possiamo fare molto: attendiamo comunque le nuove indicazioni da adottare e immaginiamo di adeguarci immediatamente per tutelare la nostra e la salute degli ospiti” spiega Stabile. La festività del 1° maggio intanto segnava per gli addetti ai lavori l’apertura della stagione estiva, mentre oggi il comparto è al palo, in attesa dell’evoluzione dei contagi.

“IL PROGETTO LACENO E BORGHI COVID FREE RICHIEDE COOPERAZIONE”.

Il ritorno alla normalità, dunque, prevista con l’apertura della Fase 2 di “convivenza con il virus” impone la collaborazione e il coordinamento di tutto il territorio. “Organizzare le strutture alberghiere significa tenere conto della riorganizzazione complessiva a partire dalle disposizioni per bar e ristoranti. Bisognerà capire cosa si potrà fare e cosa sarà espressamente vietato, ma se il distanziamento è alla base della nuova convivenza allora l’Irpinia può offrire molto: basta organizzarsi” puntualizza. Borghi medievali, ampi spazi, verde e montagna godono oggi anche delle prerogative epidemiologiche acclarate in diversi comuni della provincia che hanno registrato zero contatti. Così il Covid-free diventa un marchio spendibile per attrarre turisti e dare ossigeno a quelle imprese in affanno durante il lockdown. “Il Covid free deve essere però attestato e garantito e c’è bisogno del concorso non solo dei privati quanto dei servizi pubblici” avverte Stabile.

Se la curva dei contagi lo permetterà, mantenendosi sui livelli attuali, secondo le stime degli albergatori si potrà riaprire entro la metà di giugno. “Gli albergatori irpini devono iniziare a lavorare fin da subito in vista di questa apertura per stabilire l’offerta. Questo potrebbe davvero essere l’anno dell’Irpinia per il turismo, ma l’ambizione dovrà essere collettiva e tutti dovranno impegnarsi a fare la loro parte”. Stabile sottolinea il grande apporto che potranno dare la gastronomia, le cantine vitivinicole e tutti gli asset del turismo integrato, se sapranno fare quadrato intorno a due elementi di base: sicurezza sanitaria e distanziamento, e capacità di cura. “Dovremmo essere in grado di garantire una bandiera blu dell’ambiente e della sicurezza, per questo nelle prossime settimane dovremo avviare le iniziative territoriali per puntare a fare massa. Non potremo valorizzare l’enorme patrimonio culturale immateriale rappresentato dalle feste patronali e da altri rituali, ma abbiamo tanto da offrire. Il Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno ha fatto già i primi passi e insieme al Comune di Bagnoli e agli imprenditori stiamo valutando le azioni da mettere in campo per riorganizzare le attività” conclude.

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